L'inserimento al Nido: consigli e suggerimenti per genitori in difficoltà

Pubblicato il 1 settembre 2023 alle ore 09:15

Come funziona l'inserimento all'asilo?
Come posso abituare il bambino al distacco dai genitori?


Queste sono le principali domande che i genitori si pongono e a cui questo articolo cercherà di rispondere.

 

Dopo la nascita di un bambino, arriva un momento in cui è necessario trovare un equilibrio nuovo nel nucleo familiare, permettendo al bambino di vivere delle esperienze, in modo sempre più autonomo, fuori dall’ambiente domestico.

Il primo passo per farlo è proprio l’inserimento al nido, evento molto importante per la famiglia,  con una valenza emotiva elevata sia per i genitori che per il bambino.

L’inserimento al nido è, come si sa, un momento delicato sia per i più piccoli che per i più grandi:
I genitori si apprestano ad affrontare un cambiamento e un distacco molto importante, dovendo affidare la cura del proprio bambino a nuove persone. Dunque, non è solo il bambino a doversi inserire nella struttura, ma anche e prima di tutto il genitore; per molti bambini invece, questa fase rappresenta un primo distacco dalla famiglia ed un modo totalmente diverso di trascorrere parte della giornata. In questo percorso iniziale, comincia un processo di elaborazione della separazione dalla mamma e la conseguente costruzione di nuove relazioni, in un percorso che inizia dalla conoscenza delle nuove persone che si prenderanno cura di lui, dei nuovi spazi e dei nuovi ritmi temporali.

La vita all’interno del nido rappresenta per il bambino la possibilità di vivere esperienze quotidiane di relazione più ampie e specifiche: con l’educatore di riferimento, con i coetanei e bambini d’età diversa, e gradualmente anche con gli altri educatori. La collaborazione tra genitori ed educatori permette di raggiungere la serenità di mamma e papà e dello stesso bambino.

Come funziona l’inserimento al Nido?

Per il suo carattere evolutivo, l’ambientamento si concretizza attraverso momenti ben scanditi:

  • Colloquio di pre-inserimento con i genitori, connotato da una relazione accogliente e positiva tra l’asilo nido e la famiglia. L’obiettivo del colloquio è la costruzione e il sostegno di una relazione di fiducia basata sulla conoscenza reciproca fra i genitori e l’educatrice che si prenderà cura del bambino. Durante tale scambio, si recuperano dalla famiglia quante più informazioni possibili sul piccolo, la sua storia evolutiva e le sue routine,  specificando le autonomie raggiunte riguardo il pasto, il cambio, il sonno; il livello relazionale raggiunto nei confronti di altri adulti e di altri bambini; i dati anagrafici del bambino e dei genitori.
  • Inserimento, connotato da un impatto nuovo e sconosciuto con il mondo circostante. La presenza del genitore è però fortemente rassicurante ed è questa sicurezza di base che dovrebbe permettere al bambino di manifestare ed esprimere la sua curiosità, la sua voglia di giocare e di conoscere. L’inserimento è una fase che prevede gradualità e flessibilità; si tiene conto della cadenza con cui arriveranno i nuovi bambini, organizzando così una specifica scansione settimanale, la quale prevederà anche un periodo di pausa tra i vari ambientamenti.
  • Distacco, una delle fasi più delicate dell’ambientamento, costituito da tutti quei momenti in cui il genitore si allontana dal bambino e dal gruppo di riferimento. Dopo un’iniziale compresenza all’interno della sezione, per la prima volta la coppia genitore-bambino si separa all’interno del nido.
  • Accoglimento e ricongiungimento, situazioni rilevanti per la cura quotidiana della relazione con le famiglie e i bambini, non riducibili a semplici momenti di ingresso e di uscita al nido. Tali momenti, infatti, rappresentano occasioni per sostenere e approfondire il legame instauratosi tra nido e famiglia, con l’obiettivo di costruire, favorire e mantenere un rapporto di fiducia e di comunicazione aperta.
  • Consolidamento, il momento in cui il bambino si riconosce nello spazio-nido e dimostra di aver instaurato legami stabili con le educatrici, i pari, gli oggetti e i giochi, in un clima di relazione e di stimolazione. La curiosità e l’interesse sono ora espressi dal bambino in modo autentico e proprio; le proposte di gioco incontrano una risposta più distesa e pertanto l’educatrice potrà orientarsi verso attività più complesse e articolate.
    Nel momento in cui il consolidamento è avvenuto da parte del bambino, verrà fatto con i genitori un colloquio di verifica dell’ambientamento per condividere con loro l’andamento a casa e al nido di tale periodo, e per fare il punto della situazione sulle autonomie e il sul grado di sicurezza raggiunte.

Come posso abituare il bambino al distacco dai genitori?

E’ assolutamente normale che il bimbo manifesti una certa resistenza verso una situazione che non conosce. Ma con qualche accorgimento il genitore può aiutarlo a superarla e a vivere serenamente questa nuova esperienza.
Ciò che è importante, se non fondamentale, è ascoltare le emozioni del bambino, viverle nel momento in cui si presentano e legittimarle. Provare tristezza, dispiacere, nostalgia, rabbia, paura è fisiologico e naturale e queste emozioni, per quanto spiacevoli, devono essere accolte e non negate. Accogliere i modi attraverso cui il bambino comunica il suo stato emotivo, è importante affinché  possa “digerire” le sue emozioni. 
“Spesso aiuta di più ascoltare la tristezza piuttosto che cercare di alleviarla“.

Per poter dunque procedere in modo equilibrato e sano, gli adulti devono ascoltare e contenere il suo vissuto, facendolo sentire compreso. Solo in questo modo è possibile rassicurarlo sul fatto che c’è qualcuno a cui affidarsi che lo aiuta a capire cosa sta provando e ad affrontare quel momento, aiutando a contenerlo.

Cosa dunque può essere utile fare?

  1. Coinvolgi il bambino nei preparativi
    Nel periodo precedente all'ingresso al nido è molto importante raccontare al bimbo, anche se ha solo 5-6 mesi, la novità che lo attende. A seconda dell’età, è possibile inoltre coinvolgerlo nei preparativi (fare insieme gli acquisti necessari per esempio) in modo che viva in maniera attiva l’ingresso a scuola/nido;
  2. Trasmettigli serenità
    E’ indispensabile non trasmettere ansia o timori al bimbo, sebbene sia anche per i genitori un momento difficile, automonitorando le proprie emozioni, ma comunque non sopprimendole o nascondendole, perché il bambino legge in faccia al genitore tutte ciò che egli prova. Un modo potrebbe essere quello di esprimere emozioni e pensieri positivi. (Es. “ti porterò in un posto sicuro dove giocherai con altri bambini, così la mamma saprà che starai bene”).
    Ricordate che il bambino comprende quello che i genitori sentono e se si ha fiducia nella struttura educativa e in chi vi opera, anche il bambino ne trarrà vantaggio;
  3. Rendi il distacco meno traumatico
    Un buon sistema per preparare il bimbo alla sua fuoriuscita da casa è la costruzione di un rituale quotidiano legato al nido, una routine che si ripeta uguale tutti i giorni prima di uscire di casa e/o prima di entrare nella struttura educativa, un modo per portare al nido un pezzo di casa;
  4. Saluta sempre il tuo bambino
    Ricordate di salutare il bambino comunicandogli chi verrà a prenderlo, dopo quale momento della giornata (pasto, sonnellino, gioco pomeridiano…) e cosa si farà insieme al ricongiungimento. Il concetto di 'prima' e 'dopo' (o 'fra poco') non ha molto senso per i più piccoli, è troppo astratto. Per questo è importante legare il tempo a una situazione, nota al bimbo, che rimandi a un 'periodo corto'.
    Ripetete sempre e spesso che la mamma o il papà torneranno sempre: il richiamo al ritorno è sempre importante.
  5. Aiutalo ad elaborare
    Attraverso il gioco o i racconti, aiutalo a comprendere e rielaborare ciò che è avvenuto durante la giornata, così che possa affrontarlo nuovamente con maggiore prontezza.
  6. Ascoltalo e rispetta i suoi tempi
    Sappiate che, dopo un momento di entusiasmo iniziale, può accadere che il bambino esprima di non voler più andare al nido/scuola, regredendo. Tutto questo è normale. Accogliamolo ed aiutiamolo a comprendere che presto si ambienterà.
    Tenete conto della gelosia del bambino se c’è a casa una sorella/un fratello, perché intimorito dalla possibilità di perdersi qualcosa di importante.
  7. Confortate il bambino
    Per i bambini è importante sapere che continuano ad esistere nella mente dei loro genitori anche quando non sono presenti fisicamente. E' possibile dirgli che, anche se impegnati e in altro luogo, i genitori lo penseranno.
    Per lo stesso motivo, al ricongiungimento è utile ribadire al piccolo che lo si è pensato, comunicando la gioia di rivedersi.

Altre tecniche potrebbero essere:

  • affidare al bambino un proprio oggetto da custodire e che poi viene restituito al ricongiungimento;
  • Disegnare un cuoricino di “ricarica emotiva” sulla mano: questo cuoricino si ricarica quando la mano dei genitori e nella mano del bambino. Al momento del bisogno o della mancanza, il bambino potrà premere il cuoricino per ricaricarsi fino all’arrivo del genitore.
  • dare al bambino un sacchettino, da portare e tenere a scuola, pieno di baci che potranno confortarlo quando ne avrà bisogno, oppure soffiare dei baci nelle tasche del bambino dicendogli che potrà usufruirne quando ne ha bisogno durante la giornata;
  • spiegare al bambino che lui ed i genitori sono sempre collegati da una corda invisibile che li tiene uniti quando non stanno insieme.

Come capire se l’inserimento al nido è difficile

Ciò che è importante considerare sono gli aspetti psicologici che riguardano l’inserimento, monitorando le reazioni del bambino affinché non diventi un’esperienza traumatica.
Ciò che dobbiamo osservare nei primi tempi sono le variazioni nel ritmo sonno-veglia e nell'alimentazione. I disturbi del sonno e i risvegli notturni, per esempio, possono essere un sintomo che si stanno riscontrando problemi con l’inserimento all’asilo nido.
Solitamente, si riscontra frequentemente una maggiore stanchezza o un sonno più lungo, ma, dopo il riposo, il bimbo dovrebbe tornare in uno stato di serenità.
Se ciò non accade e ci sono manifestazioni di pianto disperato e stati di nervosismo maggiormente frequenti, questi potrebbero essere un segnale del fatto che qualcosa potrebbe non star andando come dovrebbe e sarebbe utile quindi un confronto con l'educatore per conoscere il suo punto di vista.
Ugualmente, il rifiuto del cibo al nido e un aumento della selezione dei cibi a casa o delle richieste di allattamento, possono essere segnali della fatica che il bimbo sta facendo per ambientarsi in un nuovo luogo. In tal caso, bisogna dare tempo al bambino senza allarmarsi in quanto, talvolta, i ritmi del bambino non sono come quelli del nido e ciò può rendere più difficoltoso l’ambientamento e l’adattamento.
Accogliere le richieste ascoltando i bisogni a cui rispondono, prendere tempo e chiedere un confronto con l’educatore possono essere strumenti di aiuto per rinforzare la fiducia che prima di tutto devono costruire i genitori nei confronti del nido e delle persone a cui affidano il loro piccolo.
Il confronto poi con un esperto in psicologia infantile può fornire un supporto importante, perché potrà dare suggerimenti e spunti di riflessione ai genitori che si trovano a dover gestire un bambino arrabbiato o che fatica a separarsi da loro.


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